LA PARTITA DOPPIA ovvero “IL DOPPIO GIOCO”
Di
Orazio Fergnani.
Vari sono i documenti proposti come i più antichi esempi
superstiti di contabilità in partita doppia. Fra di essi i libri contabili di
Amatino Manucci, un “mercante”
fiorentino della fine del Duecento ; ed inoltre il libro mastro della
famiglia Farolfi del 1299-1300. I Farolfi erano una famiglia di “mercanti e banchieri”
fiorentini che risiedevano a Nîmes, in particolare erano i “banchieri“ dell'arcivescovo di Arles.
La prima contabilità tenuta sicuramente in partita doppia fu
quella dei “massari” della Repubblica di Genova del 1340. Le scritture del
Comune di Genova sono relative alla gestione dei “massari” per l’anno 1340 e
dei “maestri razionali” (1340-1357). Sorprendentemente questi registri sono
tenuti in partita doppia e rappresentano la testimonianza più antica di
applicazione del metodo. Una trattazione maggiormente didattica della partita
doppia, con un'impostazione più teorica rispetto alla bibliografia precedente,
risale al 1494 quando Luca Pacioli, scrisse il "Tractatus XI -
Particularis de computis et scripturis" descrivendo le tecniche
contabili necessarie al mercante dell'epoca:
·
compilazione degli inventari;
·
apertura delle scritture;
·
tenuta dei libri contabili;
·
determinazione dei risultati della gestione;
·
redazione del bilancio di verifica;
·
correzione di errori;
·
tenuta della corrispondenza.
Le prime regole della partita doppia erano:
1) Tutti i creditori si
devono mettere al Libro dalla tua mano destra e tutti i debitori dalla mano sinistra.
2) Tutte le partite che
si mettono al Libro debbono essere doppie, cioè se tu fai uno creditore, devi
farne uno debitore.
3) Ciascuna partita, a
debito o a credito, deve comprendere tre cose:
a) il giorno
dell’operazione, la somma e la causa. Il giorno in cui è scritto il debito deve
essere il medesimo in cui è scritto il credito.
b) Occorre che il Libro
sia sempre tenuto con una stessa moneta, ma dentro le partite, si possono
indicare tutte le monete che si presentano: ducati, fiorini, scudi, ecc.
c) Con la moneta con cui
hai cominciato il Libro, così bisogna terminarlo.
(in questi elementi e nella loro
prestidigitazione è contenuto tutto l’”Arcano” che i comuni mortali non debbono
sapere e attraverso i quali elementi affermare l’insostenibile).
Fra' Luca Bartolomeo
de Pacioli è stato un religioso, matematico ed “economista” che nel 1494 scrisse
una vera e propria enciclopedia matematica, dal titolo Summa de arithmetica,
geometria, proportioni e proportionalità, contenente un trattato generale
di aritmetica e di algebra, elementi di aritmetica utilizzata dai mercanti (con riferimento alle
monete, pesi e misure utilizzate nei diversi stati italiani). Uno dei capitoli
della Summa presenta in modo più strutturato il concetto di partita
doppia, (e quindi: "Dare" e "Avere", bilancio, inventario)
che poi si diffuse per tutta Europa col nome di "metodo veneziano",
perché usato dai mercanti di Venezia.
È stato messo in evidenza come un Luca Pacioli oscilli tra
due concezioni antitetiche della matematica: una di natura pratica e l’altra di
natura speculativa, in rapporto alla quale egli non esita ad aderire alle
suggestioni mistico-magiche del platonismo umanistico. Si rivelerebbero in questo i limiti della sua preparazione scientifica
e i suoi insanabili errori morali, logici e matematici che così immani danni
hanno provocato al genere umano.
Il suo più demenziale errore fu la cosiddetta ideazione e
formulazione della partita doppia che fu descritta, nel suo libro Summa
de arithmetica, geometrica, proportioni et proportionalita…. è un metodo di
scrittura contabile consistente nel registrare le operazioni aziendali
simultaneamente in due serie di conti (principio della duplice rilevazione
simultanea), allo scopo di determinare il reddito di un dato periodo
amministrativo e di controllare i movimenti monetari-finanziari della gestione…
tuttora vigente.
I fatti amministrativi vengono rilevati sotto due aspetti: l'aspetto
monetario-finanziario detto anche numerario e l'aspetto economico. (VICEVERSA L’ASPETTO
È SOLO UNO … QUELLO ECONOMICO…. L’altro è solo lo specchio del primo a memoria
della necessità del conguaglio, compensazione o del contraccambio …) La
vendita di un bene, ad esempio, comporta (secondo
questa insana teoria) per l'azienda il contemporaneo sorgere di un credito
o di un incasso (aspetto numerario) e di un ricavo (aspetto economico) e
pertanto la scrittura contabile eseguita con il metodo della partita doppia
deve registrare tali aspetti.
I valori numerari sono quelli che esprimono una
modifica degli elementi del patrimonio aziendale cioè della disponibilità di
condizioni produttive monetarie. In pratica, sono valori numerari il denaro
contante e ogni altro mezzo di regolamento ad esso assimilabile (debiti e
crediti). Si distinguono:
·
valori numerari certi: dati da entrate e uscite di cassa;
·
valori numerari assimilati: dati dall'aumento o diminuzione
di crediti e debiti;
·
valori numerari presunti: dati da variazioni di debiti e
crediti espressi in valuta diversa da quella di conto e il cui valore può
subire modifiche al momento dell'effettivo incasso o pagamento, il valore contabilizzato al momento della
registrazione è quindi presunto.
I valori non numerari sono quelli che esprimono una
modifica nella disponibilità di condizioni produttive non monetarie. In pratica
sono i componenti negativi e positivi del reddito, valori quindi che si
riferiscono a costi, ricavi e valori di capitale. Si distinguono:
·
variazioni di esercizio: costi e ricavi direttamente
correlati all'esercizio in corso (che concorrono quindi alla formazione del
reddito di un solo esercizio);
·
elementi comuni a più esercizi: costi e ricavi che
partecipano alla formazione del reddito di più esercizi e quindi, a fine
periodo, necessitano di una suddivisione fra esercizi; essi costituiscono i
ratei e i risconti;
·
crediti e debiti non numerari: valori relativi a crediti e
debiti di finanziamento, acquisiti cioè dall'azienda come se fossero una merce,
tipicamente finanziamenti bancari o emissione di obbligazioni;
·
variazioni dei mezzi propri: aumenti o diminuzioni del
capitale proprio o di sue componenti.
La rilevazione delle due classi di valori avviene su
prospetti a due sezioni detti "conti". Il bene, servizio o diritto le
cui variazioni vengono rilevate nel conto è detto "oggetto del
conto".
La moneta nelle quali sono espresse le variazioni è detta
"moneta di conto" o "valuta di conto" (in Italia, per
convenzione, la moneta di conto solitamente utilizzata è l'euro).
I conti possono essere rappresentati a sezioni contrapposte
o in forma scalare.
Le due sezioni del conto sono contrassegnate dal segno + e
dal segno - oppure dalla dicitura "dare" e "avere".
·
L'iscrizione del primo valore in un conto è detta talvolta
"accensione" del conto.
·
L'iscrizione di un valore nella sezione "dare" è
anche detta "addebitare" un conto.
·
L'iscrizione di un valore nella sezione "avere" è
anche detta "accreditare" un conto.
·
L'iscrizione di un valore tale da azzerare il saldo è detta
"spegnimento" del conto.
I conti possono essere:
·
monofase: quando ne viene movimentata una sola sezione (per
esempio "Merci c/acquisti");
·
bifase: quando vengono movimentate entrambe le sezioni (per
esempio "C/C bancario").
Il metodo della partita doppia prevede che:
·
le variazioni numerarie attive, ossia gli aumenti di valori
numerari attivi o le diminuzioni di valori numerari passivi, vengano rilevate
nella sezione "dare" dei conti accesi alle variazioni numerarie;
·
le variazioni numerarie passive, ossia le diminuzioni di
valori numerari attivi o gli aumenti di valori numerari passivi, vengano
rilevate nella sezione "avere" dei conti accesi alle variazioni
numerarie;
·
tutti i costi (variazioni negative di esercizio, comuni a
più esercizi o crediti non numerari) vengano rilevati nella sezione
"dare" dei rispettivi conti;
·
tutti i ricavi (variazioni positive di esercizio o debiti
non numerari) vengano rilevati nella sezione "avere" dei rispettivi
conti;
·
le variazioni del capitale proprio si rilevino nella sezione
avere se incrementative e dare se decrementative .
Crediti non numerari
Per i crediti non numerari la rilevazione sarà invertita
rispetto alla precedente.
Il metodo della partita doppia era stato già esposto
nell’opera Della mercatura e del mercante perfetto di Benedetto Cotrugli,
mercante di formazione, osservò con interesse le metodiche di contabilizzazione
utilizzate fino a quel tempo componendo sul tema la sua opera più nota: il
libro Della Mercatura e del Mercante Perfetto. Il testo di questo
manoscritto è seguito da un'appendice, considerata ancor più importante:
contiene un inventario e 266 annotazioni contabili giornaliere. Tali
annotazioni contabili riguardano indicazioni di vari tipi di transazioni e
commerci, comprensivi di tasse, costi di intermediazione ed altri costi,
"Camera d'Imprestedi", lettere di scambio, viaggi commerciali, assicurazioni
marittime, produzione di seta, costruzione di case, vendita o affitto di
immobili, baratti; il tutto inframmezzato da altre annotazioni ed istruzioni.
All'epoca del Cotrugli, la
mercatura era considerata alla stregua di un'arte, e il "Mercante perfetto"
era quell'uomo di cultura che - guidato dalla doverosa rettitudine - è così
sensibile da interessarsi ai luoghi nei quali opera, sapendone valutare la
situazione politica, il diritto e le consuetudini vigenti, al fine di condurre
con successo i propri affari, sostenuto da una profonda competenza tecnica. In
particolare, egli descrive analiticamente lo strumento contabile della partita
doppia (successivamente trattato ed ampliato da Luca Pacioli), ed esorta il
mercante a tenere tre libri:- il memoriale (oggi chiamato prima nota),
nel quale saranno riportate tutte le operazioni compiute in un dato
giorno, ognuna delle quali darà luogo ad una scrittura contabile;
- il giornale, che riporta i fatti di
gestione elencati nel memoriale e suddivisi per giorno;
- il quaderno (oggi mastro, da libro
maestro) che riporta tutti i conti ed alla fine ha un suo repertorio
alfabetico che permette una rapida ricerca per soggetto o per data.
La buona conclusione di un affare è in definitiva un'elevazione anche spirituale del mercante perfetto, e in quanto tale deve portare il giusto profitto. Per esser quest'ultimo legittimo, tutto deve avere uno scopo morale: per il giusto profitto - conclude il Cotrugli - "è ordinata quest’arte mercantile (...) à quest’opera de la consecuzione del fine, concorrerà come istrumento atto".
Occorre a
questo punto evidenziare invece la vera natura della transazione e della
assoluta falsità della rappresentazione del negozio di compravendita come
rappresentato da questi immani fedifraghi, impostori, mentitori…
Ricordiamoci
alcuni punti che abbiamo già preso come fondamentali.. e cioè che in un mondo
positivo, concreto, oggettivo. dove il denaro (e quindi le contabilizzazioni
numerarie) è solo la rappresentazione (la mappa di riferimento, l’unità di
misura, un astrazione puramente teorica – che non può mai diventare reale,
solida, concreta…)… per mezzo del Valore del Lavoro dell’”Altro”… non può
esistere una doppia chiave di lettura dell’evento e quindi una doppia
contabilizzazione dello scambio una delle quali con valore negativo in quanto
fin dall’origine dell’etimologia non puo esistere un qualunque prodotto ex novo
che sia a valore complessivo negativo e soprattutto e per di più un valora che
nato positivo e sempre positivo in tutta la durata della sua esistenza … se non
quando fosse oggetto di scambio di proprietà… all’improvviso e in ragione di
non si sa quale legge naturale o artificiale viri la sua natura in una valenza
negativa..
Non può
esistere concettualmente qualcosa di concreto, tangibile che sia di segno
negativo..
E meno
ancora può esistere nulla che cambiando proprietario da valenza positiva
diventi negativa.
Questo
evento è del tutto folle ed inammissibile… ma questo purtroppo avviene
spudoratamente sotto gli occhi di tutti del tutto tollerato da cinquecento
anni..
La partita
doppia è (fra gli altri che abbiamo esaminato nel corso di questa discussione)…
uno spudorato, delinquenziale ed intenzionale stratagemma messo in atto dai
soliti “Mercantibanchieri” a solo esclusivo loro vantaggio per truffare in
maniera apparentemente logica, asettica, naturale, inappuntabile lo sprovveduto
di turno… che è rappresentata dalla grandissima massa fiduciosa e credulona dei
cittadini per bene.
Come
il sig.r Luca Pacioli avrebbe dovuto sapere bene … (e stiamone certi ben ne era
perfettamente consapevole)… nell’economia e nella contabilità e nella
misurazione di qualunque genere, ordine, campo, settore del mondo reale … non
esiste nulla di segno negativo …. Mai .. Tranne quello “CONVENZIONALMENTE”
accettato e condiviso… MA SOLTANTO PER PURA SEMPLICITA’ DI CALCOLO…. non perché… ad esempio la temperatura al polo
nord essendo di segno “-“ sia sempre da sottratre … ma solo perché
convenzionalmente così si è condiviso … Infatti esistono altri metodi di misura
della temperatura che partono dallo zero e poi utilizzano sempre tutti numeri
positivi – Mi riferisco ai vari metodi … Celsius,
Fahrenheit, Kelvin….
E
soprattutto dovrebbe essere chiaro a tutti… come più volte richiamato
precedentemente… che non può esistere ancor meno qualcosa che da negativo ..
cresca in maniera esponenziale col passare del tempo… Mi riferisco all’”interesse”.
Quando al
contrario abbiamo visto più volte che tutto quello che aveva prodotto
incremento di valore all’interno del mercato e all’interno della società è
destinato per naturale usura, deterioramento, deperimento, al decadimento, alla
svalutazione, all’annichilimento nel corso del tempo…
E non si
capisce come .. e non se ne ammette la possibilità … che al contrario di quanto
naturale, logico, razionale… viceversa qualcosa di negativo… (che già di per sé
non dovrebbe proprio esistere nel mondo reale… ) al contrario assuma sempre più
vigore, dimenzione, valenza col trascorrere del tempo…
Una follia
in senso assoluto che solo una mente deviata ed insana (ma soprattutto
criminale) poteva teorizzare, perorare e mettere in atto.
Occorre
abbandonare una tale mostruosa deformazione logica, un tale distorto,
incompleto insufficiente sistema della rappresentazione dell’attività economica
delle imprese a favore di una teoria, e strumento (fra le migliaia
immaginabili), che tenga presenti i punti fondamentali più volte sottolineati
in queste pagine… In un successivo
momento, trattando il fatto con la ponderatezza e profondità che il tema
merita, su questa base sarà possibile realizzare molti dispositivi adatti alla
necessità… Occorre sempre avere bene a mente che la moneta/banconota è uno
strumento sociale, solidale e collettivistico…. E come tale va sempre
calcolato, misurato ed utilizzato.
Si tratta soltanto di scegliere un metodo e di
condividerlo convenzionalmente.
Per ovviare
alla mistificazione attuale della inserimento al negativo, e alla distorta
visione d’insieme della emissione monetaria , della fiscalità e delle
contabilità… basta porre su una diversa colonna l’emissione della Cambiale Sociale
in perfetta corrispondenza e contiguità alla merce/prodotto/servizio per cui
quella somma di Cambiali Sociali è stata emessa,… che essendo poi per sempre
legata al valore del corrispettivo che rappresenta, anche per eventuali
successive verifiche di controllo.
Questo
perché, come detto infinite volte, la ricchezza è una proprietà-qualità
collettiva di un popolo/nazione/ambito, e soprattutto è sociale e quindi
l’emissione non può essere peculiare ed unica prerogativa di un singolo
soggetto … e deve quindi essere concessa e contabilizzata a tutti … ma
equativamente , e quindi riscontrabile sempre contraddistinte … Quindi due
colonne nella partita doppia.. (ma collegate entrambe da un segno “+“ (più)
davanti ad entrambe le “poste”… e fra di loro da un segno “=” (uguale)…
Questo a
significare da un lato che qualunque realizzazione è sempre e soltanto
contraddistinta da un segno “+” positivo e dall’altro dalla certa individualità
e singolarità di ciascuna contabilità …..e mai e poi mai da un segno “-“ (meno)… ma soltanto come parcellizzazione di una
superiore sommatoria alla ricchezza collettiva della Nazione e l’appartenenza
di ciascun individuo, della sua opera e quindi del suo “valore”… ad un unico
contesto generale , vincolante, imprescindibile e biunivoco che lega
indissolubilmente “l’uno al “tutto”… l’individuo alla società e viceversa…
Tutto
questo in una ulteriore “visione” in parallelo di un flusso che trascina nel
corpo della società l’ossigenazione necessaria a ciascun organo (individuo)
attraverso la funzione della Cambiale Sociale che può essere assimilata ala
funzione del trasporto dell’ossigeno da parte di un globulo bianco del sangue…
il quale sangue nel suo complesso può essere considerato come la ricchezza del
corpo (Nazione)…
Solo in una
prospettiva di una inscindibile concatenazione e combinazione della
collaborazione, condivisione dei valori, competenze, responsabilità della
circolazione della risorsa delle circolazione monetarie, della sua corretta
gestione e della sua contabilizzazzio è possibile una gestione della
circolazione monetaria efficiente, efficace, virtuosa, sostenibile…. Morale.
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